Nell’incantevole costa trapanese a metà strada tra San Vito Lo Capo e Trapani si trova il bellissimo borgo di Custonaci, vi assicuro, una tra le più interessanti attrazioni naturali della costa.
Il mare cristallino di un blu indefinito fa da contorno al promontorio di natura calcarea del monte che separa il golfo di Castelluzzo, ad est, dal golfo di Bonagia, ad ovest.
Partendo da San Vito Lo Capo, si giunge all’ingresso est della Riserva in poco meno di venti minuti d’auto; si entra pagando un piccolo ticket e si prosegue a piedi fino alla Tonnara di Cofano.
Qui si trova la bellissima Torre di Tuono, unica in Sicilia con la sua forma quadrata a pareti concave, eretta nel 1500 a difesa della tonnara e dell’antico borgo marinaro. Fare il bagno accanto all’antica Torre è un vero lusso, questo limpido specchio di mare, lontano dalle folle, vi farà sentire un po’ speciali. Protetta dal silenzio, invasa dalle rigogliose Palme nane e dai coreografici ciuffi della Disa, costellata da enormi rocce rotolate fino al mare, la Riserva di Monte Cofano è un luogo terribilmente affascinante dove il tempo sembra essersi fermato.
Chi ama praticare il trekking o la mountain bike può percorrere il periplo del monte grazie ad un sentiero della forestale che parte dal lato est ( Lato Castelluzzo) ed arrivare fino all’ingresso ovest sul lato di Custonaci.
Lungo il sentiero incontrerete una piccola cappella dedicata al Crocefisso nei pressi della Grotta del Crocefisso e poco più avanti la Torre di San Giovanni che, a differenza di quella di Tuono, faceva parte del sistema di fortificazioni volute dal regno borbonico a difesa delle coste siciliane.
I più audaci e con buoni scarponi possono invece salire dal Sentiero Scaletta, superare la sella e proseguire sul sentiero della forestale. Un ripido sentiero giunge quasi in prossimità della vetta, partendo da Piano Alastre ma è consigliabile salire solo con un esperto della zona.
A 247m s.l.m. si trova una pozza stagionale che, asciutta in estate, si riempie in inverno d’acque e di piccoli crostacei.
Le pareti rocciose si presentano aspre e ripide, soprattutto sul versante nord-occidentale, e superata Punta del Saraceno in direzione sud-ovest, scendono a picco sul mare, creando piccole e deliziose calette.
Se l’escursione avviene in piena estate si consiglia, vivamente, di evitare le ore più calde e di portare sempre con sé dell’acqua.
Sul versante ovest, in direzione del paese di Custonaci, si aprono diverse grotte sul costone del monte, molto importanti sotto il profilo geologico; le più famose sono in località Scurati, presentano tracce di insediamenti del periodo preistorico di enorme valore, fossili, armi, utensili di selce, graffiti, risalenti fino al Paleolitico Superiore.
Nell’800, queste grotte, furono rifugio di eremiti mentre durante l’ultima guerra divennero ricovero degli sfollati; oggi vengono utilizzate soltanto come riparo per animali e deposito di masserizie e attrezzi di lavoro.
La più famosa di queste grotte è la Grotta Mangiapane, dal nome della famiglia che la abitò fino a metà del ‘900; si tratta di un piccolo agglomerato rurale costituito da modeste casette, una cappella e minuscole stradine acciottolate che nel periodo natalizio, dagli anni 80, viene trasformato in un delizioso Presepe Vivente, alla cui realizzazione partecipa tutta la comunità del vicino paesino di Custonaci.
Custonaci, famosa per i suoi marmi, è stata insignita del titolo di “Città internazionale dei marmi” da quì il prezioso marmo per la costruzione di importantissime opere architettoniche, tra cui la basilica di San Pietro a Roma.
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